Quando si pronuncia la parola farina, si intende esclusivamente “farina di grano tenero” di tipo “0”, “00” e “integrale”. In realtà queste tre tipologie sono intese come definizione legale, infatti qualitativamente una “0” può essere superiore rispetto ad una farina “00”.
Attualmente, grazie alle tecniche di macinazione presenti e a studi particolari, sono presenti sul mercato più di 35 tipi diversi di farine. Va aggiunto che quando la farina non è di grano tenero, viene sempre specificato il cereale ivi contenuto: orzo, mais, riso, farro, soia, etc.
Per avere un visione chiara del prodotto, sia per quanto riguarda le sue qualità, sia per gli impieghi possibili, è necessario analizzare attentamente la relativa scheda tecnica, in quanto questa ne riferisce i valori di umidità, proteici, di glutine e amidi. In base alle percentuali riportate, le farine vengono così classificate come ad alto o a basso tenore proteico, per potere poi determinare facilmente l'impiego al quale vanno destinate.
E’ buona regola, quindi, che ogni fornitore alleghi al prodotto una scheda tecnica che ne illustri al consumatore le caratteristiche e gli impieghi consigliati.